Cipolla Number five: la Malvasia Dell’Emilia di Denny Bini é uno di quei vini che fa sognare e volare.
Un vino perfetto nel suo essere un piccolo vino in un mondo enorme che non ha altro scopo che recare un po’ di conforto in una vita che altrimenti sarebbe molto… Molto brutta.
Per capire questo gioiello dobbiamo subito fare una premessa: è uni vitigno, quello della malvasia dell’Emilia che non a tutti piace; per qualcuno è semplicemente deliziosa (io) per altri è troppo aromatico e sembra di bere un profumo: vero tutto! semplicemente è un vino che fa impazzire gli appassionati del naso di un Vino perché ha una complessità olfattiva mastodontica.
Podere Cipolla di Denny Bini nasce nel 2003, su di un terreno di 0.5ha a Coviolo (Re). I vitigni presenti sono malbo gentile e lambruschi (grasparossa, salamino, sorbara, montericco), malvasia, spergola. Denny è un maestro nella produzione dì vini rifermentati in bottiglia, che è il metodo più classico e coerente con la tradizione geografica di produrre lambrusco. I Vini del nostro eroe non sono né chiarificati e né filtrati e fermentano con solo lieviti indigeni e pochissima solforosa (solo in pigiatura), questo per preservare al massimo le caratteristiche dell’uva e del vitigno.
Assieme alla produzione di una serie di rifermentati, che lo hanno fatto diventare fra i maestri indiscussi della tecnica produttiva, Denny produce però anche un bianco fermo che è appunto Cipolla Number five: la Malvasia Dell’Emilia.
Ho comprato questa bottiglia a Roma presso l’enoteca naturale SoloVino, prezzo a scaffale 20,50€ quindi un vino che ancora è fra le bottiglie che non compri col patema d’animo e il dubbio di aver speso troppo. Ritengo il costo di questa bottiglia assolutamente corretto e aggiungo che lo ricomprerò ancora.
Perche Cipolla Number five? perché il vitigno in questione è talmente aromatico da sembrare un profumo e quale miglior paragone se non lo Chanel Number 5 ? io personalmente preferisco il vino! er profumo nun see magna!
Andiamo a vedere meglio questo gioiello .
Cipolla Number five: la Malvasia Dell’Emilia.
Annata non presente in etichetta, Dopo una lunga chiacchierata con il proprietario dell’enoteca scopro che questo vino fa fermentazione spontanea (va beh lo so l’ho comprata apposta ma fatemi essere preciso) a cui segue una macerazione sulle bucce per 4 giorni e un affinamento in acciaio per almeno 11 mesi.
Grado alcolico 11% difatti la bottiglia viene finita tranquillamente anche da un solo zombi.
Colore
Come da immagine l’intensità cromatica è quella di una spremuta di arance quasi e non essendo filtrato, il vino presenta una a me gradita opalescenza.
Personalmente, in pieno Summer ribes mode mi ricorda un tramonto; va beh si mo faccio pure il balletto però dai è un colore molto Summer.
Naso: Tantissima roba, un naso che si scompone in moltissime note; facciamo un paragone?
Si avete capito benissimo, questo capolavoro di vino mi ricorda questo capolavoro di brano; come dite non lo conoscete? va beh ve lo linko!
Esatto, poli armonie vocali si mischiano nel bicchiere in un coro di profumi di buccia d’arancia, agrumi canditi, frutta tropicale, dove io sento anche la macchia mediterranea e soprattutto un odore che è della mia infanzia: le pesche gialle.
Passerei ore ad annusarmi questo vino, ma tocca assaggiarlo.
Sorso.
Questo è poi il fulcro di tutto e la risposta è: c’è un tale equilibrio che il vino lo finite; ha una lunga persistenza e un meeting pot fra note astringenti e massa polposa.
Un vino splendido come la ragazza sull’etichetta che ci ricorda un pochino Colazione Da Tiffany e la bellissima Audrey Hepburn
In conclusione, Cipolla Number five: la Malvasia Dell’Emilia di Denny Bini si conferma essere un vino che mi strugge l’anima, sia perche sono innamorato del vitigno in questione e che credo che lavorato con la macerazione sulle bucce dia dei risultati epici e sia perché il vignaiolo è come il caro Brian Wilson (con il quale c’è anche una leggera somiglianza) mente dei Beach Boys, gruppo che non si può non conoscere, timido genio che lascia parlare le sue opere; conscio della sua mano e delle sue possibilità traduce dall’uva immagini schiette ma indimenticabili.
Cipolla Number five: la Malvasia Dell’Emilia.
Sicuramente Denny è un maestro di lambruschi e rifermentazioni, ma in questo vino io ci vedo un risultato più intimo e personale, una composizione seppur polifonica basata su quel momento di fine agosto in cui ti rendi conto che un estate è ormai finita, con i suoi amori, sorrisi , calori, e sole; ti versi l’ultimo dito di vino e ti fermi a pensare dell’incredibile metafora che l’estate è: un falò di giovinezza che alla fine è solo passeggera e che ci conduce a un duro inverno.
Ma per fortuna ci sono vini fatti così, perché la malvasia Emiliana non è un uva, è un grappolo di ricordi, è un grappolo fatto da zuccheri stretti ed estratti dai sogni ed è per questo che è così esageratamente aromatica, perché il suo compito è farci innamorare per una sera e farci dimenticare che un pò più in là, nelle ombre della notte, ad osservarci c’è sempre lui
ps: e se dovete parlar male …. Esaggerate!
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