Champagne e sigari!
Decomposti de composte: facciamo tanto, ogni giorno per vivere in questo pazzo mondo, eppure forse siamo solo particelle di sodio in una bottiglia d’acqua.
La fine del lock down c’ha lasciati rotti, a pezzi, tremanti su un letto e incapaci di riattaccarci i pezzi; anche se ogni giorno ci sentiamo più al sicuro, la verità è che abbiamo bisogno delle piccole gioie della vita per non trovarci poi seduti nella doccia ad abbracciarci le ginocchia.
Abbiamo bisogno di bellezza, quella salverà il mondo….
l’altro ieri la Tabaccheria per la quale lavoro: Sansone The Smoking store è stata invitata ad un evento su un tetto di Roma: terrazze di Ripetta. Organizzatrice è una azienda di sigari con cui lavoro da anni: Ambasciator Italico
Tema della serata: l’abbinamento di tre sigari Ambasciator Italico con tre vini: due francesi e un grande grande vino italiano.
Ambasciator Italico realizza sigari di tipologia “Toscano” le caratteristiche di questo prodotto nostrano sono
- Realizzati solo con tabacco Kentucky italiano o nord americano
- cura a fuoco (affumicatura) per essiccare le foglie
- Fermentazione indotta (e violenta) tramite l’uso di sola acqua.
- realizzazione di sigari senza sottofascia
- forma bi e troncoconica
- Gusto deciso di cuoio, legno e forza tutta italiana.
Nella più estrema semplificazione questo è il nostro sigaro nazionale, che si differenzia da quelli latino americani per svariati fattori; se ne volete sapere di più vi basterà vedere il mio documentario su come nasce un sigaro dominicano
Comunque la grande differenza è l’intensità aromatica, il sigaro italiano deflagra come una mina creando un impatto veramente importante; chi lo fuma ama gusti decisi e si abitua a qualcosa che ricorda l’anima più oscura della notte ovvero
un falò su cui si arrostisce della carne, mentre amici con grossi coltelli a mo di posate si passano formaggi e bicchieri di vino.
Ma torniamo alla nostra serata di Champagne e Sigari!
Guidati da Paolo Lauciani e Massimo Billetto, relatori e d docenti Fis, da Giovanni Lai, direttore commerciale di una grande casa vinicola italiana (che non vi svelo se no salta l’effetto sopresa) e da Philip Pietrella proprietario del marchio Ambasciator Italico, Abbiamo fatto un viaggio fra i sigari di questa bellissima realtà italiana e due Champagne e un Brunello Di Montalcino.
Gli champagne erano tutti e due prodotti dalla Maison di Champagne Piper Heidsieck, sesta maison più grande al mondo (la qual cosa come informazione è relativa) un azienda che è molto interessante per la capacità di presentare champagne tradizionali.
Piper era lo champagne preferito da Marilyn Monroe, da Maria Antonietta e da tante dive e femme fatale di quel cinema che ancora amo, immagino ancora il loro sorriso. Andiamo alla presentazione del primo atto di questa serata champagne e sigari .
Piper Hedsieck Essentiel Blanc de Blancs -Ambasciatore italico il buttero
100% Chardonay, per il 35% vini riserva e dosaggio 4 grammi per litro.
Nel bicchiere luminoso e dal perlage che fa venire voglia di sorridere.
Naso: nella sua complessità non straboccante.
Sorso: perfetto per un aperitivo o per scolarsene un autocisterna; champagne come questi per me si dovrebbero fare solo in magnum perche tanto una boccia è sempre poco.
Andiamo a darvi qualche informazione anche sull’abbinamento sigaro.
Ambasciator Italico Il buttero classico ammezzato italiano realizzato con soli tabacchi italiani e una maturazione breve.
Sigaro da tutto giorno, proprio come il suddetto campagne.
Devo dire che l’abbinamento è intrigante! Perché ? Perché é un abbinamento che possiamo permetterci tutti.
Il Buttero é un sigaro da 70 centesimi al pezzo , semplice e burbero. In fumata il sigaro tende a seccare il palato; ma é li che lo champagne con la sua so2 e acidità risveglia la salivazione e la capacita di percepire gusto e aromi.
Tesi che io sostengo da anni, ovvero che nulla come le bollicine stanno bene con il tabacco.
Un inizio vivace e fresco ma che non cade nello scontato a dimostrazione che se le energie sono ben calibrate la somma è sempre una visione esponenziale del tutto!
Chissà perche questo connubio fa nascere nella mia mente scene boccaccesche di uomini con baffi e panze importanti che corrono dietro a ragazze dalle gonne corte…. sto diventando vecchio.
Se questo è l’aperitivo chi sarà il protagonista di questa serata dedicata agli Champagne e sigari?
Piper Hedsieck Rare millesime 2006 – Ambasciatore italico Cortese
So di non essere un esperto di champagne, lo so perché persone che ne sanno vita e morte e miracoli frequentano la tabaccheria e gli vendo abitualmente sigari scambiandoci 2 chiacchiere.
Sono molto spesso persone che amano lo champagne così tanto da poter concepire di bere quasi solo lui! una vera categoria a se stante; bene da queste persone spesso avevo sentito parlare di questo champagne che secondo una classifica (più o meno giusta che sia) fu incoronatoq come migliore champagne della prima decade del 2000 nella annata 2002
Ora io come vedete dalle foto ho avuto la fortuna di bere il fratello, vi racconto la mia esperienza nuda e cruda.
Questo Champagne viene prodotto solo nelle annate eccezionali e dal 1976 ne sono state presentate solo 13 annate.
In onore a quello champagne che il fondatore Hedsieck presentò a Maria Antonietta, allo stesso modo il Cellar Master Regis Camus (considerato il Cellar master più premiato della storia, sicuramente un genio nel mondo dello champagne! ) Ha selezionato i migliori cru, vinificati separatamente, per creare una miscela senza possibili paragoni.
70% Chardonay 30% Pinot Noir, almeno sette anni di invecchiamento e poi la lunga trafila per diventare questo simbolo di sintesi fra territorio e uomo che lo doma.
Da come sto scrivendo lo avete già capito che è un vino imponente e assolutamente spiazzante, in alcuni tratti perfino etereo al punto che ti porta a zittirti e a pensare ad altro; ti perdi in quella bolla e nella complessità gustativa e alla fine non ci sei più.
Uno champagne che mi ricorda profondamente uno dei musicisti che più amo grazie alla sua sensibilità: Jerry Douglas .
Un bicchiere e stai in pace col mondo …. Ma meglio una bottiglia !
Il sigaro in abbinamento invece era Il Cortese, fumata che ho sempre amato moltissimo.
L’ambasciator Italico Cortese fu un edizione limitata realizzata con un blend di tabacchi rispettivamente
Fascia: Tabacco Kentucky Nordamericano (Tennessee) stagionato almeno 2 anni
Ripieno: Tabacco Kentucky Nordamericano (Tennessee) e Tabacco Kentucky Italiano (Veneto, Toscana)
Questo da una fumata molto intensa e complessa: poco romantica ma decisivamente maschia. Una realtà che la abbini a poche cose sopratutto perché nove su dieci tende a coprire qualsiasi altra cosa…… tranne questo champagne!
Notte in mare , un ballo irlandese nel ventre di una nave che attraversa l’oceano. Uomini e donne che danzano con il loro portamento mentre i violini suonano fra fumo, birra, sorrisi e vita vera, vita vissuta…. domani sbarcheranno e non sarà come si immaginava, nei loro cuori sanno che L’America sarà dura e senza cuore, ma in quella notte di intensi sorrisi e orgasmi rubati, si sogna che la vita sia bella. Bella come il sesso, bella come i sogni, bella come l’incedere di un enorme blatta che nuota sull’oceano: porta con sé solo sogni che diventano …
Pensavate che fosse finita qui? no! c’e un ultimo giro di giostra, un ultimo ballo prima che si spengano i candelabri, un ultimo bicchiere in questa serata di Sigati e champagne.
Brunello Di Montalcino Biondi Santi 2010 – Ambasciatore italico Maturo
Qui sono più preparato perche questo mitico esempio (nonché vero fondatore del Brunello) già qualche altra volta l’ho incontrato sulla mia strada.
Una delle Ultime Annate prodotte con ancora il cipiglio di Franco Biondi Santi che ci avrebbe poi lasciato nel 2013; formulatore e fautore del più classico modo di intendere il Brunello e per molti l’unico modo possibile: ovvero un vino che deve lungamente maturare in cantina prima di poter essere messo come una star in tavola.
Ma questo concetto in se è a suo modo giusto, non si beve Brunello Tutti i Giorni, non lo si beve neppure se si potrebbe farlo ogni giorno, al massimo si beve il rosso di Montalcino che purtroppo viene spesso snobbato dai più ed è un peccato, perché se non si attraversano tutti i luoghi in cui la vita risuona , allora mai si potrá godere di albe e tramonti.
Un vino dal colore di una pietra preziosa, limpido e luminosissimo; un naso che invece ricordo benissimo.
Un triangolo con un lato fatto di materia organica, frutti e vita, un altro lato fatto di passioni ed emozioni che si sviluppano su note di cuoio, tabacco e note di legni nobili, tuttavia è il terzo lato quello che ci spinge oltre la bidimensionalità!
una nota anche se non intensa di cannella ginepro ed eucalipto.
Il sorso è fresco e vibrante, giovane puledro ancora pieno di vita: vino totemico?
vino assolutamente in linea con quello che amo: un vino nobile eppure folk, dove importanti elementi artistici non faranno mai dimenticare il verde delle piante e il risuonare dei corni lontani!
Ambasciator italico maturo!
Fascia: Tabacco Kentucky Nordamericano (Tennessee) stagionato almeno 2 anni
Ripieno: Tabacco Kentucky Italiano (Veneto, Toscana) e Kentucky Nordamericano
Il ripieno è costituito dalla selezione dei migliori tabacchi Kentucky italiani provenienti da Veneto e Toscana, americani del Tennessee. I primi costituiscono il corpo del sigaro mentre gli altri aggiungono gusto e aroma.
Fumato alla maremmana! Qui volutamente si sviluppa tutta la forza, la persistenza di un sigaro toscano che dalla lingua vi asfalterà l’anima, come un anziano fattore che rudemente urla di sera chiamando a se la mandria.
E con questo sigaro fare sentire la fine di una lunga bellissima giornata all’insegna di champagne e sigari.
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