Un anno vissuto etilicamente
Un anno vissuto etilicamente
questo è l’articolo numero 23! due al mese per un anno vissuti pericolosamente.
Questo anno è stato uno dei più produttivi della mia vita! grazie a te che stai leggendo sono rinato e quindi dopo un anno ti devo questo articolo, scritto così di getto.
Dopo aver incontrato donne meravigliose e incredibilmente sensuali: chiamate: Brame e Desideri sono riuscito a trovare la mia musa.
La mia compagna che sempre mi è stata accanto, quest’anno è rinata e ha visto me rinascere! grazie a Zombiwine io ho trovato la mia disciplina il mio Ying e Yang e come un beat seguo il pensiero come una via unica.
Un anno vissuto etilicamente
ho visto, stappato, e bevuto un sacco di vin incredibili; delle monnezza e delle cose dimenticabili .
ma sopratutto sono riuscito a mettere su un canale che si divide fra instagram, blog e canale youtube
dove non ci sono sponsorizzazioni o ghost commercial.
dove non cerco di farti acquistare nulla, se mai ti propongo le cose che mi hanno colpito , per qualche motivo o per chi sa quale strana confluenza di fattori.
Dopo tanto autocelbrarsi e auto cantasi gli auguri di buon natale, passiamo però alle cose serie.
perchè tu che mi leggi ti meriti tutto sommato un bel regalo di natale da parte dello zombi.
di che cosa staremo parlando mai?
bene mi sono reso conto che molti di voi non sanno nulla del canale youtube e il mio regalo di natale è riuscire a inglobare tutto in questo blog! in modo tale da rendere questa piattaforma più multi tasking possibile!
Un anno vissuto etilicamente
Si però c’è anche qualcosa che riguarda il vino tranquilli!
in quest’anno la domanda che mi hanno fatto più spesso è stata sei io avessi fatto o meno dei corsi e come avevo cominciato ad appassionarmi al vino.m
non ho mai fatto corsi: no sono contrario, anzi vorrei farne almeno uno…. banalmente è economicamente fuori dalla mia portata in questo momento (a meno che qualche associazione non volesse collaborare con me 🙂 ) ma ritengo che quello dei corsi non sia l’unico mondo e modo proponibile.
Esiste un altra via, più difficile forse e sicuramente più anarchica che è quella che seguo io.
Lo scibile umano si divide sempre in parte teorica e parte pratica; non si può essere (salvo rari casi e qualche wine master) un tuttologo del vino, poichè se da una parte puoi capirne molto dell’aspetto teorico finanche ad essere un sommelier e quindi padroneggiare la parte della teoria, non potrai mai conoscere ogni singola zona di produzione e storia a menadito. non basterebbe un fegato intero per riuscirci.
vi faccio un esempio; io conosco bene il Vesuvio, meglio di altri ma allo stesso livello di molti che ritengo gente seria; poi diciamo che esistono due o tre sommi conoscitori di questa zona.
La fusione di tutto ciò crea una dialettica atta a parlare la stessa lingua quando ci si confronta.
Io però in Italia conosco solo una persona che ne sa di Vini Giapponesi ! sino ad un anno fa manco sapevo che si producevano vini in Giappone eppure è così.
Di conseguenza, salvo i giapponesi stessi che possono recarsi fra le proprie vigne, studiare quella zona richiede un investimento in tempo e soldi veramente importante.
Quindi se per la parte teorica mi può bastare la rete o qualche libro.. poi per padroneggiare la pratica devo andare in Giappone o devo essere in grado da casa mia di bere quei vini e capirne i territori.
Il mio approccio è di innamorarmi dei territori! e investirci quanto più tempo si puole!
Come col Vesuvio
Come con Carmignano
come con le monache di Vitorchiano
Un anno vissuto etilicamente
Se invece dovessi chiedere io un regalo a babbo natale , mio piacerebbe che smettessero di essere scissi il mondo dei vini naturali, con quello dei vini convenzionali.
Sono convintissimo di una cosa, posso anche dire che non servono tutti i trattamenti che l’uomo da per fare il vino; ma per farlo serve il trattamento più importante di tutti: l’uomo stesso.
Senza di noi, il vino non è!
Un anno vissuto etilicamente
Allora l’inseguire la perfezione e una chimera importante come atto di perfezionamento; ma tale perfezionamento può tranquillamente andare verso la non omologazione, verso il gusto vero del vino, il gusto antico.
io continuerò a berne senza distinzioni etico olistiche , per me Sassicaia e Pacina saranno due vini toscani e non il vino delle guide e il vino di un grand’uomo di campo e vigneto.
L’anfora come il legno avranno lo stesso valore dell’acciaio e del vetro: tutti vivi a modo loro.
Un anno vissuto etilicamente
quindi l’articolo finale del 2018 voglio dedicarlo te che leggi e magari cerchi nel vino una disperata definizione dei tuoi sogni! Sogna! stai nel vero fintanto che lo farai e seguimi!
continua a credere in me! poichè io non smetterò mai di cercare di far diventare questo blog il punto di agregazione per tutti quelli che , come me, hanno una visone anarchica e poetica di un mondo fatto di zombi!
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